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I miei occhi non vedono che lacrime e funerali in tutta la Siria

Vedo i nostri martiri, le loro spoglie, uscire da case e ospedali. Su di loro si gettano fiori e riso. Vedo le processioni che li accompagnano verso le loro città e villaggi, dove saranno sepolti.

16 février 2012

Vedo i nostri martiri, le loro spoglie, uscire da case e ospedali. Su di loro si gettano fiori e riso. Vedo le processioni che li accompagnano verso le loro città e villaggi, dove saranno sepolti. Vedo contadini e abitanti di villaggi, molti tra loro sono poverissimi, che li attorniano. Vedo il corteo funebre, attraverso villaggi verdeggianti e altri montuosi, tracciare il cammino tra i pini e le erbe di una primavera precoce.

Ieri abbiamo assistito ai funerali di due sorelle druse a Jaramana [sobborgo di Damasco]. Ignoro le circostanze del loro assassinio. Le donne andavano a porgere le condoglianze indossando un velo bianco [come vuole la tradizione dei drusi]. Le donne piangevano e ripetevano : « Per la Siria ». Vedevo uomini addolorati, altri furenti ; tutti ripetevano : « Per la Siria ». Era la loro risposta a questa guerra dichiarata contro un paese di cui si vuole modificare la posizione geopolitica, senza preoccuparsi dello strazio e degli sconvolgimenti causati ai suoi abitanti.

I funerali più imponenti sono stati ad Aleppo, con la partecipazione di religiosi cristiani e musulmani. In tutte le piazze della Siria, giovani, donne, uomini, bambini, portavano candele per onorare i martiri di Aleppo [vittime di un attentato terroristico con una autobomba, n.d.t.]. Nella chiesa di Maryamiyye i religiosi musulmani e cristiani hanno pregato insieme. Ho visto ragazze velate accendere ceri, una raffinata manifestazione di unità di un popolo colto, dotato di una acuta coscienza politica. Chiunque tu possa incontrare per strada ti racconta la stessa analisi, una collusione occidentale-sionista con gli alleati arabi per colpire la Siria.

A fronte di questa nobile espressione di unità nazionale, il capo di Al-Qaeda, Ayman al Zawahiri, risponde chiamando all’appello i suoi uomini per venire in Siria a combattere l’esercito governativo, l’unico esercito arabo la cui fede si basa sull’avversione verso l’occupante israeliano. Combattenti di Al-Qaeda sono già presenti in Siria. Fanno parte delle bande che uccidono i civili...

Questo venerdì, 10 febbraio, la Lega araba ha chiamato gli Stati a rompere le relazioni politiche con la Siria, a sottometterla ad embargo economico, ad « aiutare l’opposizione » finanziariamente e politicamente. Ha soppresso la missione degli osservatori (il cui rapporto sottolineava gli atti di queste bande che uccidono civili in Siria), e ha chiesto una missione arabo-internazionale !

Il Qatar si è felicitato che Tunisi abbia accolto il Congresso dei pretesi « amici della Siria » che, di fatto, sono associati ai cospiratori internazionali contro il popolo siriano. Sono evidentemente Qatar e Arabia Saudita a sostenerne le spese.

I "cavalieri" della Lega araba ovviamente non hanno sentito che Israele ha interdetto l’accesso alla moschea di Al-Aqsa [cioè la più importante moschea di Gerusalemme, n.d.t.] in questo giorno di preghiera [venerdì 10 febbraio, n.d.t.]. Non hanno sentito l’appello lanciato dal Likud [principale partito conservatore israeliano] per invaderla. Non hanno sentito che la Siria ha domandato agli organismi internazionali, con un messaggio ufficiale, di assumersi le loro responsabilità per quel che riguarda il pericolo che corre la moschea Al-Aqsa.

Questo venerdì, il generale di brigata e medico Issa Al-Khouli, direttore dell’ospedale Ahmad Hamish, è stato assassinato davanti la sua casa a Damasco mentre si recava al lavoro. Questi omicidi in « stile iracheno » che si moltiplicano, lo temiamo davvero, mirano ad insanguinare il paese dei suoi dirigenti, dei suoi migliori patrioti, dei suoi officiali. Questa situazione è molto grave...

Fayrouz H.
Damasco, 10 febbraio 2012

Traduzione dal francese a cura di Simone Santini
http://www.clarissa.it/esteri_int.php?id=1551
Testo in francese [tradotto dall’arabo per silviacattori.net] :
http://www.silviacattori.net/article2832.html