scritti politici

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A proposito della « sicurezza di Israele »
No, Signor Sarkozy, è la sicurezza dei Palestinesi ad essere minacciata

« Israele ha il diritto di difendersi », ecco quello che da anni sentiamo ripetere fino alla nausea da pressoché tutti i dirigenti dell’Europa e degli Stati Uniti. Ed ora, con accresciuta insistenza, dal signor Sarkozy. Nel suo discorso del 23 giugno 2008 davanti alla Knesset, egli ha dichiarato : « La Francia non transigerà mai sulla sicurezza di Israele » (*).


Gaza, 20 gennaio 2008: pezzi di un auto distrutta da aerei israeliani (rafahtoday.org)

E la sicurezza dei Palestinesi ? Quale tra quei dirigenti parla mai di garantire la sicurezza dei Palestinesi ?

Eppure sono proprio i Palestinesi – senza esercito, né Stato – a vivere nell’insicurezza permanente. ?! in verità, dunque, chi minaccia chi ?

Le statistiche pubblicate da B’Tselem, il Centro israeliano per i diritti dell’uomo nei territori occupati [1] indicano che, dal 29 settembre 2000 (inizio della seconda Intifada) al 31 maggio 2008, 4.830 Palestinesi (di cui 947 bambini) sono stati uccisi dagli Israeliani, mentre 1.055 Israeliani (di cui 123 bambini) sono stati uccisi dai Palestinesi (in risposta ai mortali attacchi israeliani) durante lo stesso periodo.

In questo lungo periodo, i Palestinesi rappresentano dunque l’82% degli uccisi, cioè 4.6 Palestinesi uccisi ogni 1 Israeliani.

Il Dipartimento delle relazioni nazionali ed internazionali dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina ha pubblicato delle cifre molto prossime sulle vittime palestinesi dopo lo scatenarsi della seconda Intifada [2], indicando del resto che :
- 674 Palestinesi, tra cui 300 donne, sono stati uccisi in « omicidi mirati », ossia esecuzioni extra-giudiziarie ;
- circa 40.000 Palestinesi sono stati feriti ;
- 60.000 Palestinesi sono stati sequestrati, 11.000 dei quali sono ancora detenuti in condizioni durissime ;
- 7.512 abitazioni sono state completamente distrutte, sia con il pretesto dell’assenza del permesso di costruzione, sia per costruire il cosiddetto muro « di separazione ».

Ma, ancora più terribile delle cifre calcolate su tutto questo periodo, è lo spettacolare aggravarsi del carattere violento ed omicida della repressione israeliana dopo la presa di controllo della Striscia di Gaza da parte di Hamas nel marzo 2006.

Un articolo di Patrick O’Connor del 4 novembre 2006 rileva che « i Palestinesi, già sottoposti all’occupazione militare ed alla schiacciante violenza israeliana, sono stati uccisi, ad un tasso di 26 Palestinesi per ogni Israeliano dopo che Hamas ha preso il potere il 29 marzo 2006 [491 Palestinesi contro 19 Israéliani] e di 76 Palestinesi per Israeliano dal 1° luglio [381 Palestinesi contro 5 Israeliani]. Sebbene i media di grande diffusione ci parlino ancora di un "conflitto" tra "due parti", nel corso degli ultimi sette mesi, questo è stato semplicemente un massacro » [3].

Considerando solo questa macabre aritmetica – che non tiene conto delle migliaia di innocenti massacrati da Israele nella sua ultima guerra contro il Libano e non mostra tutte le sofferenze umane che stanno dietro a queste cifre – è dunque perfettamente immorale parlarci costantemente della « sicurezza di Israele » senza mai preoccuparsi della sicurezza dei Palestinesi.

E questo discorso è tanto più immorale in quanto i Palestinesi vivono sotto occupazione e in più si chiede loro di garantire la sicurezza di Israele !

Da quando si pretende dall’occupato che garantisca la sicurezza dell’occupante ?

Veniva chiesto ai resistenti francesi – definiti « terroristi » dai nazisti - di garantire la sicurezza dell’occupante tedesco ?

Ora, dichiarando durante la sua visita a Mahmud Abbas a Betlemme « di poter comprendere lo stato d’animo delle famiglie israeliane che vivono una paura viscerale » e che « la sicurezza di Israele tanto più sarà garantita quando i Palestinesi avranno uno Stato » [4], Sarkozy ci ha proprio mostrato che solo la sicurezza dell’occupante lo preoccupa : i Palestinesi hanno diritto a un po’ di considerazione solo nella misura in cui vi contribuiscono.

Sarkozy è andato ancora più in là. Le sue affermazioni suonano come una negazione del diritto dei Palestinesi a resistere all’occupazione – eppure riconosciuto dal diritto internazionale – e come un’apologia della collaborazione con l’occupante : « Quello che garantirà la perennità e la sicurezza dello Stato di Israele sulla quale io mi sono impegnato – è la battaglia politica di tutta la mia vita – sarà la creazione alle sue frontiere di uno Stato palestinese, democratico, moderno dove ci saranno uomini come Mahmud Abbas o altri, ma uomini come lui, portati dalle urne e non dalle armi, dove ci sarà una sola autorità per far regnare l’autorità, l’esercito palestinese e non le milizie o una banda di terroristi. » [5].

Quando tutti sanno che Hamas è precisamente stato portato al potere da uno scrutinio perfettamente democratico del quale gli Stati Uniti e i paesi dell’Unione Europea si sono ingegnati per silurare il risultato che ad essi non piaceva, queste frasi sono un vero insulto al popolo palestinese ed alla semplice verità!

Né la continua occupazione dei territori palestinesi, né i massacri che Israele vi ha perpetrato, né le leggi razziste che discriminano anche gli Arabi israeliani, né la politica di apartheid praticata dallo Stato di Israele [6] hanno impedito a Sarkozy, di fronte alla Knesset :
- di dichiarare di considerare un onore il potersi rivolgere a quella « Assemblea che è il simbolo di una delle più autentiche democrazie del mondo » ;
- di affermare la sua « ammirazione per quelle donne e quegli uomini eccezionali che hanno voluto uno Stato nel quale sarebbe stata garantita "una completa eguaglianza dei diritti sociali e politici a tutti i cittadini, senza distinzione di fede, di razza o di sesso" » ;
- di assicurare che « non vi è alcun altro Stato nel mondo la cui stessa esistenza sia stata fin dagli inizi legata a tal punto all’affermazione di un’ideale di giustizia e da una volontà di vivere in pace » [7].

Queste frasi sono tutte rigorosamente contrarie alla verità.

Tuttavia, i nostri dirigenti continuano a fare a gara nel proclamare che bisogna garantire la « sicurezza di Israele » !

E i media tradizionali continuano anch’essi ad accreditare l’idea che siano gli Israeliani I minacciati e che il problema sia « proteggerli » !

La perversione del vocabolario è sempre stata un’efficace arma di propaganda e di lavaggio del cervello. Così, l’aggressione permanente diviene « il diritto di difendersi » ; i resistenti che difendono il loro popolo contro gli aggressori israeliani diventano dei «terroristi», degli « attivisti » o degli « estremisti », cioè una categoria disumanizzata sulla quale si può sparare a vista ; uno Stato che pratica apertamente l’apartheid diventa « una delle più autentiche democrazie del mondo ».

Allora, non resta altro che martellare il messaggio. Joseph Goebbels, il sinistro organizzatore della propaganda del III Reich, già lo aveva detto : basta ripetete costantemente una menzogna per farne una verità e, più enorme è la menzogna, meglio essa funziona.

Silvia Cattori

(*) Vedi : « Discours de M. le président de la République à la Knesset », Lunedì 23 giugno 2008, Sito Internet della Presidenza della Repubblica.

Traduzione: EURASIA
http://www.eurasia-rivista.org/cogit_content/articoli/EkEVuEZVpusBAEXkTR.shtml

Versione originale francese:
http://www.silviacattori.net/article465.html



[2Vedi : « The second Intifada : 4950 Palestinians killed including 945 children », by Ameen Abu Wardah - IMEMC News, 18 ottobre 2007.

[3Vedi : « Israel’s Large-Scale Killing of Palestinians Passes Unreported », di Patrick O’Connor, The Electronic Intifada, 4 novembre 2006.

Vedi anche il commento al predetto articolo fatto da Nidal, dal titolo « L’assassinat sous forme de tableau Excel », tokborni.blogspot, 5 novembre 2006.

[5Vedi nota 4.

[7Vedi nota (*).